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Fanno parte di questa pagina:

  • perchè anche la grafica e computer-grafica
  • struttura della sezione grafica

PERCHE' ANCHE LA GRAFICA E LA COMPUTER-GRAFICA

E' necessario prima, dire sia pure brevemente cos'è la grafica!... è un settore della psicologia sociale che studia le modalità di disporre la raffigurazione della realtà e fantasia in una pagina. E' un po' difficile... ma questa definizione comprende tutti i concetti.

Un modo riduttivo per intendere "grafica" si può definire con... il settore della psicologia che fa apparire piacevole, elegante, chiara, comprensibile una pagina, un manifesto, cartellone stradale, cinematografico... ecc... ecc...

Il concetto terra-terra è quello di mettere testo, immagini, colori, forme in una pagina... ma da questa definizione al primo concetto c'è un baratro di differenza.

PER CHI HA VOGLIA DI IMPARARE

In apetura nile promise di presentare un sito di "informazione e cultura dell'immagine" in particolare quella di moda. In onore alla promessa definisce ora il concetto di immagine e il meccanismo psicologico di trasferimento dell'informazione di cui l'immagine è strumento.
Separiamo fin dall'inizio due concetti fondamentali: supporto e contenuto. Il primo è l'elememto materiale o elettronico con i quali è prodotta l'immagine, mentre il contenuto è ciò che il supporto significa e vuole suscitare nel lettore. Supporto e contenuto compongono l'immagine; un connubio tra pensiero e materia che l'uomo ha chiamato "arte". L'immagine quando lo merita è arte visiva. Il concetto si amplia a tutte le forme di arte. Tralasciamo qui il limite di arte-non arte. Approfondiamo invece un altro fondamentale processo che riguarda l'immagine e tante altre forme d'arte.
Come l'uomo comunica con l'uomo?... attraverso i suoi cinque sensi: vista, udito, gusto, tatto e olfatto.
Nel processo psicologico intervengono due attori: l'informatore e l'informato o lettore del messaggio. Il primo è attivo in quanto propone il suo pensiero, il secondo lo recepisce ed è passivo se la accetta acriticamente, senza aggiungere nulla al suo sapere, è attivo se l'informazione è elaborata, catalogata e riposta nella sua conoscenza. Se i soggetti sono vicini il messaggio è diretto... se sono lontani?... è semplice. Cosa facciamo per informare una persona "lontana"? Mandiamo una cartolina, un libro, una rivista, un quotidiano (vista), uno spot televisivo (vista e udito); un disco un tempo un "cd" ora, un nastro magnetico (udito); un cibo precotto, in scatola, insaccato, "conservato" (gusto); una pezza di tessuto, di cuoio, gomma siliconica, caucciù (tatto); un profumo, una scatola di smog, un po' di aria di montagna (olfatto). Abbiamo fatto un elenco di "supporti". Caratteristiche pecugliari: uno, essere facilmente trasportabili: dalla cartolina... via postale, allo spot... via satellite. Due, supporti e trasporto sono servizi a pagamento dell'industria.
Per semplicità rapportatevi alla pubblicità alla quale siete tanto avezzi. Detto ciò torniamo alla nostra immagine... che cos'è dunque? E' l'artifizio con il quale un uomo comunica in lontananza con un altro uomo attraverso il senso della vista. Ora possiamo comprendere come l'intero processo avvenga.
L'informatore percepisce nel suo cervello la realtà da comunicare: il contenuto. Lo materializzato attraverso la manipolazione di un supporto che può essere inviato lontano, verso chi deve ricevere: l'informato. L'incontro tra il supporto e il cervello del lettore ricrea il contenuto del messaggio e l'informazione raggiunge lo scopo.

L'oggetto e il fine della comunicazione. Ciò che l'uomo comunica, sempre ed esclusivamente, è il proprio stato d'animo, i suoi affetti (pensate cosa succede quando chi manda il messaggio vuole imbrogliare!). Sembra inverosimile, assurdo e limitante, ma l'uomo quando comunica... comunica sè stesso ed è l'oggetto della comunicazione. Paradosso: se un uomo volesse comunicare "un'altra persona", starebbe zitto. Dite che non è vero?...è vero... è vero! Di fatto, quando un uomo parla di un altro (come vorreste sostenere) ha di tale persona già fatto una interpretazione ed è questa che comunica... cioè quello che lui pensa, sente dentro di sè.
Il fine di tutto questo è quello di riprodurre il proprio stato d'animo, il suo affetto, nella persona con la quale vuole comunicare.
Io sono felice, anche l'altro lo è; io piango.. anche l'altro; io odio, rido, amo... anche l'altro... tranne il caso in cui si voglia imbrogliare... cioè inviare messaggi falsi e far credere che siano veri. Purtroppo questo "caso" rappresenta quasi la totalità della realtà. Qui si impianta il meccanismo negativo della pubblicità (ce ne sono anche di buoni). Da qui la propaganda, il razzismo, lo sfruttamento, la schiavitù psicologica dei popoli nella globalizzazione del mondo.
Ora è anche troppo se, com'è vero, abbiamo cominciato dal... perchè la grafica e il compiuter in questo sito. Torniamo ai nostri problemi più umani.

Quindi la comunicazione ha per oggetto il comunicante e per fine la riproduzione del comunicante stesso negli altri, ovvero rendere l'altro più simile a lui. Attenzione... ciò si realizza attreverso la condivisione della conoscenza o consapevolezza: io sono chi condivide con me... e... io non sono chi non condivide la mia conoscenza. Questo e uno dei grandi mali della specie umana. Per non annullarmi... rifiuto l'altrui conoscenza.

Se ciò che è scritto... è vero (o si sortenga il contrario) come si potrebbe scindere l'immagine nei tre principali macro-componenti: foto, grafica e testo?

(altro paragrafo inutile)Nell'epoca del computer, nella quale si può molto, in bene e in male, rispetto al recente passato, si tende a inserire nell'immagine (con il concetto qui espresso) anche il suono, coinvolgendo oltre al senso della vista anche quello dell'udito; questa è la televisione e il computer. Ancora di più. Abbiamo avuto comunicazione che in America (ah... l'America) vendono "odori" da mettere sopra il compiuter, quando si guardano certi programmi. E' la dimostrazione inconfutabile di quanto si sostiene. Ogni novità coinvolge sempre più chi riceve il messaggio, tanto da voler coinvolgere anche un terzo senso: l'olfatto. Per i due che rimangono: tatto e gusto, in analogia, non ci manca molto: basta comprare. Così si esaurirà l'accanimento dei mas-media consumistici sugli schiavi del terzo millennio. A questo punto lo schiavo potrebbe anche "morire d'acquisto".

(...perchè anche la grafica...) Questi componenti sono così interdipendenti che considerati separatamente andrebbero a modificare profondamente l'interpretazione della comunicazione. Il messaggio fotografico, letto fuori dal contesto assumerebbe un altro significato. Questo è il concetto sul quale si basa la divisione strategica del presente sito-web: fotografia singola e in serie, grafica e computer-grafica, filosofia (come questa), e lavoro.

Ecco che cos'è veramente l' immagine: è la interpretazione della realtà e la traduzione della fantasia in immagini mediante manipolazione di un supporto fisico.

In questo sito verranno presentate pagine tratte da lavori pubblicati da Nile per i suoi clienti, accompagnate da brevi commenti che metteranno in evidenza i criteri di composizione grafica.


STRUTTURA DELLA SEZIONE GRAFICA

La grafica è presentata una pagina alla volta. Le pagine sono numerate e raccolte nell'indice illustrato da immagini piccole (150 pixel di base).
Le relative schede riportano l'immagine più grande (400 pixel di altezza) e una adeguata descrizione dei criteri fotografici, grafici e di testo che hanno composto la pagina.

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