Per chiarezza Nile non è un "filosofo", non indaga (almeno professionalmente)
sul pensiero dell'uomo, non lo ordina e non lo chiarisce ad altre persone. C'è però una forte analogia tra il
filosofo e questo sito, nel senso che anche in questo sito si ha l'intento di ordinare la fotografia
e illustrarla a chi interessa. I miei primi interlocutori (amici e qualche navigatore) mi hanno chiesto a che
serva, qui, il testo. Ho risposto:"Niente...per chi non è interessato... molto per chi lo è".
Proprio così... a chi non interessa il testo, guarda le foto e si accontenta. Gli altri saranno attratti anche
dalle parole.
A sentire quei pochi... tutti, hanno letto e ognuno ha pensato che, pochi, saranno quelli
che leggeranno. Vi prego miei cari visitatori, anche se noi tutti destiniamo poco tempo agli altri perché
pensiamo che solo il nostro tempo sia prezioso, se arriverete a leggere questa riga, qui, dovreste, a questo
punto, inviarmi anche una email: nile@nile.it scrivendo:"io
ci sono arrivato" e avrete tutta la mia gratitudine.
Oltrepassato questo scoglio non troverete più ostacoli alle lettura, qualunque essa sia... piacevole o spiacevole, condivisa o non...
In apertura nile promise di presentare un sito di
L'oggetto e il fine della comunicazione
Ciò che l'uomo comunica, sempre ed esclusivamente, è il proprio stato d'animo, i suoi affetti (pensate cosa succede quando chi manda il messaggio vuole imbrogliare!). Sembra inverosimile, assurdo e limitante, ma l'uomo quando comunica... comunica sé stesso ed l'oggetto della comunicazione.
Paradosso: se un uomo volesse comunicare "un'altra persona", starebbe zitto. Dite che non é vero?...é vero... é vero! Di fatto, quando un uomo parla di un altro (come vorreste sostenere) ha di tale persona già fatto una interpretazione ed è questa che comunica... cioè quello che lui pensa, sente dentro di se.
Il fine di tutto questo è la riproduzione del proprio stato d'animo, il suo affetto, nella persona con la quale vuole comunicare, il "bersaglio".
Io sono felice, anche l'altro lo é; io piango.. anche l'altro; io odio, rido, amo... anche l'altro... tranne il caso in cui si voglia imbrogliare... cioè inviare messaggi falsi e far credere che siano veri. Purtroppo questo "caso" rappresenta quasi la totalità della realtà. Qui si impianta il meccanismo negativo della pubblicità (ce ne sono anche di buoni). Da qui la propaganda, il razzismo, lo sfruttamento, la schiavitù psicologica dei popoli nella globalizzazione del mondo.
Ora è anche troppo se, com'è vero, abbiamo cominciato dal... perché la grafica e il computer in questo sito. Torniamo ai nostri problemi più umani.
Quindi la "comunicazione" ha per oggetto il "creatore" e per fine la sua riproduzione nell'anima del "bersaglio", ovvero rendere l'altro più simile a lui. Ciò si realizza attraverso la condivisione della conoscenza o consapevolezza: io sono chi condivide con me... e... io non sono chi non condivide la mia conoscenza. Questo e uno dei grandi mali della specie umana. Per non annullarmi... rifiuto l'altrui conoscenza.
Se ciò che è scritto... è vero (o si sostenga il contrario) come si potrebbe scindere l'immagine nei tre principali macro-componenti: foto, grafica e testo?
Nell'epoca del computer, nella quale si può molto, in bene e in male, rispetto al recente passato, si tende a inserire nell'immagine (con il concetto qui espresso) anche il suono, coinvolgendo oltre al senso della vista anche quello dell'udito; questa è la televisione e il computer. Ancora di più. Abbiamo avuto comunicazione che in America (ah... l'America) vendono "odori" da mettere sopra il computer, quando si guardano certi programmi.
E' la dimostrazione inconfutabile di quanto si sostiene. Ogni novità coinvolge sempre più chi riceve il messaggio, tanto da voler coinvolgere anche un terzo senso: l'olfatto. Per i due che rimangono: tatto e gusto, in analogia, non ci manca molto: basta comprare. Così si esaurirà l'accanimento dei mas-media consumistici sugli schiavi del terzo millennio. A questo punto lo schiavo potrebbe anche "morire d'acquisto".
(...perché anche la grafica...) Questi componenti sono così interdipendenti che considerati separatamente andrebbero a modificare profondamente l'interpretazione della comunicazione. Il messaggio fotografico, letto fuori dal contesto assumerebbe un altro significato. Questo è il concetto sul quale si basa la divisione strategica del presente sito-web: fotografia singola e in serie, grafica e computer-grafica, filosofia (come questa), e lavoro.
Ecco che cos'è veramente l'immagine: è la interpretazione della realtà e la traduzione della fantasia in immagini mediante manipolazione di una "forma".